adolescenti e serie televisive

Adolescenti e serie televisive: quali sono gli effetti psicologici

Quali sono gli effetti psicologici della visione delle serie televisive sugli adolescenti? Cosa gradiscono? Cosa sperano di trovare per stare meglio? Perché le serie tv non sono solo per un pubblico adulto, ma anche per gli adolescenti che con la televisione hanno un rapporto particolare.

Adolescenti e serie televisive: cosa piace realmente? Tra i prodotti di Netflix, Strangers things in cui il male è vinto grazie alla coesione del gruppo dei pari, Thirteen reason why (Tredici) così criticato per la crudezza delle scene,  diventa invece il manifesto contro il bullismo e il suicidio.

Mettere gli adolescenti di fronte alla situazione da un’altra prospettiva, quella dello spettatore. Teen wolf (e tutta la saga dei vampiri) come metafora fiabesca del cambiamento mostruoso dell’adolescente (il non riconoscersi più in un corpo quasi estraneo), il corpo veicolo di narrazione degli adolescenti. Per Sky, Breaking bad anche se destinato più a un pubblico adulto, in cui il personaggio che diventa criminale per disperazione, crea empatia e finisce per essere apprezzato. L’etica naturale condivisa, solitamente guidata dal buon senso, viene soppiantata da un’etica “nomade” in cui il bene e il male dipendono dalle circostanze. 

Infine per la televisione generalista, Braccialetti rossi  in cui al di là della drammaticità del tema, emerge la forza del gruppo che cura, di fronte a due grandi cambiamenti: il naturale decorso dell’adolescenza e lo stravolgimento della malattia. L’amicizia che lenisce il dolore e sopperisce alle mancanze di un sostegno familiare. Per le recensioni complete delle serie televisive, puoi cliccare qui.

Cosa cercano gli adolescenti?

Le serie televisive parlano essenzialmente di adolescenti e il messaggio che spesso contengono è un messaggio di speranza. Il gruppo che aiuta e anche la visione di una vita che superi i limiti esistenziali (la morte, la frustrazione, la sofferenza). Una speranza illusoria questa.  Il sentimento oceanico di cui parlava Freud:  l’utopistico tentativo di ricongiungersi nella materia placentare di un mondo privo di pericoli, come il feto nel grembo.

Cosa può succedere ?

La passività della televisione può produrre un relativismo morale, l’impoverimento della fantasia fino ad una strana forma di assuefazione alla crudeltà e alla violenza.
Assistere a scene di violenza permette di scaricare le pulsioni aggressive in modo da agirle poi sul piano di realtà. Sono numerose le ricerche scientifiche in questo senso, sia per la visione di certi contenuti televisivi che di quelli inseriti in certi videogiochi.

Di per sé, il periodo della preadolescenza e adolescenza è infatti caratterizzato da una naturale espressività dei sentimenti aggressivi, per il risveglio degli impulsi sopiti in fase di latenza della fanciullezza. Nel rapporto con la televisione, i giovani sperimentano una vera e propria fascinazione allucinatoria.

La tv rappresenta una realtà che esemplifica le situazioni quotidiane al punto che l’adolescente vi risponde con comportamenti inadeguati e disadattativi, confondendo il piano di realtà con quello della fantasia. La mescolanza del reale e del virtuale è ereditato dalla tecnologia di ultima generazione.

Così come accade nei videogiochi, l’eroe è spesso pervaso da sentimenti antisociali che gli garantiscono però il rispetto e l’attenzione solitamente riservati agli eroi buoni. Lo spettatore sarà portato a interpretare come giuste le azioni violente del suo personaggio, identificandosi in esso e imitandolo nella vita reale.

 

Dott.ssa Francesca Orlando

psicologa psicoterapeuta

critica televisiva


Autore dell'articolo: Dott.ssa Francesca Orlando

Psicologa psicoterapeuta (ordine degli psicologi del Lazio n. 10262) ad indirizzo psicodinamico con studio nell’VIII municipio, si rivolge agli adolescenti e agli adulti, in sedute individuali e di coppia. Formatore e progettista sociale sui temi del bullismo, cyberbullismo e delle nuove dipendenze (internet, videogiochi…), in enti e istituti scolastici. Autrice di numerose pubblicazioni di settore, reperibili in Rete e nelle librerie specializzate. Critica televisiva in www.istantv.it www.psicologomontagnola.altervista.org psicologhelab.wordpress.com

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