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Assistenti sociali e consulenza filosofica: etica e deontologia

Tra ragione, burocrazia ed emotività: il “dilemma etico” nelle professioni di servizio sociale. Corso di formazione accreditato dal CROAS Lazio.

di Francesca Guercio e Federico Levy

L’11 maggio scorso si è svolto il primo corso per assistenti sociali accreditato dal Consiglio Regionale Ordine Assistenti Sociali del Lazio durante il quale le pratiche della Consulenza Filosofica siano state usate per la formazione dei soci. Lo stage è nato dall’intuizione della dottoressa Maria Cecilia Russo, dell’Aps “In Medias Res”; assistente sociale specializzata, consulente familiare, mediatore penale e Consigliere Regionale A.I.Me.F.. Realizzato ad Albano Laziale (Rm) ha visto la collaborazione tra due studi di Consulenza Filosofica dei Castelli Romani: Officina Maieutica ed Eudaimonia studio, dei conduttori di questa rubrica.

L’obiettivo del seminario pensato dalla dottoressa Russo, formatrice e referente del progetto, era offrire ai colleghi un’opportunità per affrontare con un linguaggio filosofico una criticità tutta peculiare del lavoro dell’assistente sociale. La necessità di scegliere tra opzioni diverse, talora tutte “giuste” da un punto di vista etico e nondimeno tra loro conflittuali, talvolta “necessarie” ma non indolori per l’operatore.

Dilemma etico e professioni del sociale

Le professioni del sociale sono naturalmente connotate da una dedizione di servizio che implica un senso di spiccata responsabilità. Perché si trovano a operare in contesti articolati e multiformi nei quali qualsiasi decisione potrebbe avere ricadute sfavorevoli per qualcuna delle parti in causa. I “costi” morali delle decisioni prese coinvolgono i destinatari dell’intervento tanto quanto l’operatore stesso, chiamato in causa nella propria individualità e umanità.

Frequentemente ci si trova, dunque, di fronte a un “dilemma etico”. L’analisi delle ragioni Assistenti Socialifavorevoli o contrarie all’applicazione di una certa norma di condotta non palesa in maniera evidente la risoluzione nei confronti di un’opzione a discapito delle altre. Ugualmente possibili e lecite.

Il “dilemma etico”, si sa, è di per sé irrisolvibile. Proprio per questo evidenzia l’esigenza di una conoscenza quanto più approfondita possibile delle tante, complesse componenti che guidano le scelte di un operatore del settore. D’ordine logico, emotivo, professionale, affettivo, amministrativo ecc.

Complessione esistenziale e milieu professionale

Il seminario, dall’emblematico titolo Tra ragione, burocrazia ed emotività, è stato quindi strutturato in modo da favorire nei partecipanti un processo di chiarificazione interno. Per tramite di pratiche centrate sull’esperienza piuttosto che sull’insegnamento.

La stretta cooperazione tra l’assistente sociale referente del progetto e quattro consulenti filosofici ha consentito l’elaborazione di attività creative mirate e di conseguenti fasi d’indagine speculativa. Così da sperimentare quanto e come la nostra complessione esistenziale si attivi in un milieu professionale che sollecita l’aspetto emotivo e si dipana tra processi logico-razionali e sicure conoscenze legali.

La fase di restituzione, predisposta dal progetto, ha visto i conduttori operare anche in qualità di facilitatori nella lettura delle realtà esperite. I frequentanti hanno evidenziato come l’approccio filosofico si sia rivelato di sicura efficacia per la messa a fuoco delle visioni del mondo, attraverso l’emersione libera delle singolarissime categorie valoriali ed etiche. Degli inevitabili preconcetti, degli schemi mentali e comportamentali innescati tra i molteplici condizionamenti dei contesti di lavoro.

Emozioni e giudizio etico

Due, i moduli di lavoro. Il primo intitolato Emozioni e giudizio etico e affidato ai due estensori di questa rubrica aveva come base filosofica la valutazione dell’aspetto eudaimonistico delle emozioni. Cioè del loro nesso con la scala di valori, scopi e significati degli individui. Ciò che chiama in causa la dottrina morale che guida le nostre azioni nonché le connessioni di queste ultime con il perseguimento di una “Felicità” che non sia disconnessa dal “Bene”. O che, almeno, con l’idea che ciascuno ha della Felicità e del Bene faccia i conti in maniera vieppiù lucida e coerente.

Attraverso la maieutica i partecipanti sono stati messi in grado di sperimentare quanto diffusamente messo in luce dalla filosofa americana Martha Nussbaum. Le emozioni sono tutt’altro che risposte elementari e istintive alle sollecitazioni dell’esistenza e devono bensì essere lette come «reazioni intelligenti alla percezione del valore». Di quel valore che gli individui – sia come singoli, sia costituiti in società – attribuiscono alle cose.

Prevenzione del burnout

L’acquisizione della consapevolezza sulla significatività etico-professionale delle emozioni ha favorito l’indagine della diffusa credenza per cui le emozioni sarebbero ostacoli disagevoli alla propria azione professionale. Esse sono apparse piuttosto strumenti imprescindibili nella decodifica di situazioni psicosociali complesse. Rispetto alle quali l’assistente sociale è chiamato a svolgere funzioni professionali difficili e altamente responsabilizzanti.

Coltivata nel tempo, questa consapevolezza potrà integrarsi tra le competenze e la sensibilità individuale. Apportando benefici esistenziali significativi sia sul piano dell’attività professionale sia in relazione alla qualità di vita dello stesso professionista. Ad esempio come argine di prevenzione autonoma a fenomeni di burnout o a reazioni psicoemotive incontrollate e malamente represse.

Luoghi e strade del dilemma etico

Il secondo modulo, intitolato Dilemma etico: il-logiche emozioni e le scelte im-possibili è stato curato condotto dai consulenti di Officina Maieutica: Silvia Mariani e Marco Sacconi.

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E ha permesso di esplorare risorse e criticità evidenziate dalla scelta.

L’approccio filosofico ha avvantaggiato la messa a fuoco dei pregiudizi, della scala di valori e delle personali visioni del mondo. Consentendo una presa di coscienza più puntuale delle proprie, intime gerarchie. Ovvero di riconoscere e accogliere la “mappa” che sempre ci orienta nel viaggio esistenziale e che quasi mai, per dirla con Gregory Bateson, “corrisponde al territorio”.

Alle fasi di attivazione esperienziale e ai lavori di gruppo hanno partecipato anche i membri dello staff non coinvolti direttamente nella conduzione. Ciò che ha mostrato quanto le vie d’accesso ai luoghi del dilemma etico siano complesse e polimorfe così come i modi di abitare la domanda a cui si è sottoposti continuamente nelle professioni di aiuto.

Approfondimenti e contatti

Considerato il gradimento espresso dai frequentanti il corso, della durata di 9 ore in un unico giorno, sarà replicato in autunno. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare l’Associazione di Promozione Sociale “In Medias Res” chiamando il 3394752779 o contattando via mail l’ente organizzatore scrivendo a inmediasrespresidente@virgilio.it

Sul sito di “In Medias Res” è possibile conoscere tutte le attività svolte dal suo team di professionisti. Che si occupa anche di fornire consulenza legale, consulenza tecnica di parte e consulenza sociopsico-educativa.

Per partecipare alle attività organizzate dagli studi professionali dei consulenti coinvolti nel progetto qui illustrato o per fissare sedute individuali scrivere a Silvia Mariani e Marco Sacconi: m.me/OfficinaMaieutica o a Francesca Guercio e Federico Levy: info@eudaimoniastudio.it

 


Autore dell'articolo: Dott.ssa Francesca Guercio

Francesca Guercio è Consulente Filosofica, Counselor Esistenziale e Formatrice in Pratiche Teatrali. Docente di materie letterarie, è stata contrattista presto le università “Tor Vergata” e “Lumsa” e come attrice e regista collabora stabilmente con l’associazione “Figli di Hamm”. Accompagna gli ospiti desiderosi di compiere un percorso di conoscenza, ricerca di senso e trasformazione personale orientata all’arte di ben vivere in incontri individuali, di coppia e di gruppo. I primi prevedono uno scambio basato sul colloquio, i secondi possono comprendere sia la mera riflessione verbale (è il caso, per esempio, dei caffè filosofici, delle sessioni di meditazione sui testi ed esperienze di lettura contemplativa, degli incontri con la formula del “dialogo socratico”) sia semplici esercizi di consapevolezza corporea, improvvisazione e creatività dedotti dalle metodologie teatrali. RICEVE a ROMA in via dei Quinzi, 37 (Metro A - Numidio Quadrato) presso l’Accademia Nazionale di Scienze Olistiche e ad ALBANO LAZIALE in prossimità della stazione ferroviaria Villetta sulla linea Roma Termini-Albano Laziale. CONTATTI: francesca@figlidihamm.org; 331-9429223; Linkedin: https://www.linkedin.com/in/francesca-guercio-49b017148/

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