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Campania. Un Museo a cielo aperto reso immortale da un dramma naturale. Misticismo e fede raccontati da artisti visionari come Tasso, Bruno e Vico.
La Campania è la nuova tappa della rubrica “Itinerari d’Autore”. Il nome rievoca la campagna, un modo per rievocare la fertilità di una vasta pianura, resa speciale in parte dalle eruzioni del Vesuvio. Cime poco alte circondano questa vasta pianura. Le più celebri sono Posillipo e Vomero, fra l’altro quartieri di Napoli. Famose in tutto il mondo sono le isole di Capri e Ischia, e le varie coste, la più celebre delle quali è quella amalfitana.
La storia è ricca di reperti archeologici che fanno risalire la presenza dell’uomo sin dai tempi dei Sanniti. L’area di Paestum è il chiaro indizio dell’occupazione dei Greci. Mentre Pompei è celebre in tutto il mondo per la sua particolare immortalità resa celebre dal dramma dell’eruzione vesuviana. Oltre a Greci e Romani, i Normanni hanno trasformato il Regno di Napoli in uno dei centri culturali di grande fascino dal 500 fino all’unità di Italia.
La cucina campana vanta diverse specialità, il piatto più celebre è senza dubbio la pizza napoletana, farcita magari dalla famosa mozzarella di bufala di Battipaglia. Rinomata è la tradizione dolciaria che annovera fra i tanti dolci il Babà, gli Struffoli, la pastiera.
La Storia secondo Torquato Tasso
Sorrento è la terra natia di un grande drammaturgo del 500 italiano, che però deve la sua fama alla città di Ferrara. Torquato Tasso infatti, presso la corte estiense trova l’ispirazione per comporre il suo capolavoro indiscusso: La Gerusalemme liberata. Si tratta di un poema eroico che celebra il trionfo dei cristiani contro i musulmani e la conquista della città di Gerusalemme.
Altra opera che rievoca la religiosità dello scrittore è Le sette giornate del mondo creato. Poema in versi suddiviso in sette canti che celebra la creazione del mondo secondo la Bibbia.
Le visioni filosofiche di Giordano Bruno e Giambattista Vico
La Campania annovera fra i suoi maggiori esponenti culturali anche due filosofi del 500 – 600 italiano.
A Nola nasce Giordano Bruno, condannato al rogo dall’Inquisizione per aver espresso una visione dell’Universo diversa dalla versione cristiana. Il suo pensiero riguarda l’identificazione di Dio con l’infinito e la natura e l’esistenza di mondi infiniti sparsi nell’Universo. La sua opera più celebre è De l’infinito, universi e mondi.
Napoli invece tra il 600 e il 700 ospita le teorie del filosofo Giambattista Vico.
La sua versione filosofica attribuisce alla mente umana la manifestazione di Dio in Terra.
E’ in pratica attraverso l’ingegno della mente che Dio si dona all’uomo in grado di concepire diverse realtà storiche. La storia quindi si fa motore della vita e testimone di Dio.
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