reiki e placebo

Oltre l’effetto placebo: uno studio dimostra l’efficacia del Reiki

Nel 2017 uno studio ha fatto emergere evidenze scientifiche rispetto al fatto che il Reiki sia più efficace del semplice placebo.

La rivista Journal of Evidence-Based Integrative Medicine ha pubblicato  nel 2017 l’articolo “Reiki Is Better Than Placebo and Has Broad Potential as a Complementary Health Therapy” che esamina gli studi clinici disponibili sul Reiki per determinare se questa tecnica produce benefici che vanno oltre ad un semplice effetto placebo.

Raccogliendo tutti gli studi sul Reiki l’autore David McManus, ingegnere chimico e buddista tibetano, membro dell’Australasian Usui Reiki Association (AURA) Inc., si è reso conto che dal 2011 in poi c’è stata una vera e propria esplosione di ricerche.
C’erano troppe informazioni per essere adeguatamente coperte entro il limite di conteggio delle parole della maggior parte delle riviste accademiche. Per questo McManus ha capito che doveva trovare un focus per ridurre il compito a dimensioni gestibili. La questione più importante da chiarire gli è sembrata quella di verificare se la tecnica Reiki offriva o meno qualcosa in più rispetto ad un semplice effetto placebo.

L’effetto placebo è un fenomeno ben noto ma poco compreso che interessa tutti gli studi clinici. Fondamentalmente significa che una risposta di guarigione può essere innescata dalla convinzione che venga somministrata una terapia benefica. I primi studi sul Reiki erano stati criticati perché non includevano un trattamento di controllo per escludere l’effetto placebo. Tuttavia, questo era stato affrontato in molti degli studi più recenti. Un trattamento Reiki con placebo è dato da qualcuno che sembra e agisce il più possibile come un autentico praticante di Reiki, senza però che egli abbia frequentato un corso e soprattutto ricevuto le attivazioni dall’insegnante.

La metodologia

Nella ricerca di McManus sono stati utilizzati solo articoli sottoposti a revisione paritaria, in cui è stato implementato il Reiki in presenza (non il Reiki a distanza).
Nel selezionare gli studi McManus si è assicurato che fossero abbastanza grandi da essere statisticamente significativi. Ciò significa che dovevano avere un numero di soggetti coinvolti sufficienti in ciascun “gruppo di trattamento” per garantire un ragionevole grado di fiducia che qualsiasi differenza sia effettivamente reale. Questa è una grande sfida per i ricercatori delle tecniche complementari, dal momento che è lungo e costoso reclutare un gran numero di volontari per studi clinici e tali studi raramente ricevono finanziamenti. Per la ricerca sono stati selezionati studi con almeno 20 partecipanti in ciascun gruppo di trattamento per garantire che ci fosse un buon grado di fiducia statistica nei risultati.
Sono emersi 13 studi che soddisfacevano i criteri di inclusione, di cui 11 coinvolgevano soggetti umani. Gli altri 2 studi non soddisfacevano i criteri perché utilizzano ratti, ma sono stati ugualmente utilizzati data la solida evidenza statistica e i dati scientifici raccolti (misurazioni di fisiche tangibili, come cambiamenti osservabili nei vasi sanguigni microscopici e dati provenienti da sensori impiantati che misurano la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna).

I risultati

Dei 13 studi, otto studi hanno fornito prove evidenti dimostrando l’efficacia di Reiki al di sopra del placebo.
Quattro degli studi avevano un potere statistico di risoluzione discutibile. In questi casi, era discutibile se gli strumenti utilizzati per quantificare le risposte soggettive dei pazienti fossero sufficientemente sensibili per distinguere tra Reiki e placebo. Quindi nessuna conclusione definitiva era possibile.
L’unico studio in cui né Reiki né il placebo hanno fornito alcun beneficio tangibile è stato su pazienti con fibromialgia, una condizione molto dolorosa per la quale attualmente non esiste un trattamento medico efficace. In questo caso, lo studio ha cercato solo riduzioni dell’intensità del dolore. Tuttavia, non ha preso in considerazione altri modi in cui il Reiki potrebbe aver aiutato i pazienti a far fronte alle loro condizioni.

Conclusioni

Il Reiki è una modalità di guarigione sicura, delicata e profondamente rilassante che può essere praticata da chiunque abbia ricevuto le “attivazioni” da un insegnante Reiki. Lo studio ha fatto emergere prove abbastanza forti che il Reiki sia più efficace del placebo, suggerendo che la l’attivazione Reiki ricevuta durante un corso dall’insegnante porta ad un aumento quantificabile della capacità di autoguarigione del ricevente.
Il Reiki è migliore del placebo nell’attivare il sistema nervoso parasimpatico, misurato da una frequenza cardiaca ed una pressione sanguigna ridotta, ma anche da una maggiore variabilità della frequenza cardiaca. Per i pazienti con patologie croniche, il Reiki è risultato più efficace del placebo nel ridurre il dolore, l’ansia e la depressione e nel migliorare l’autostima e la qualità della vita.

Le riflessioni finali del dott. MacManus

“All’inizio non riuscivo a vedere un legame tra rilassamento profondo e una migliore capacità di affrontare i problemi della vita. Ho fatto ulteriori ricerche per scoprire che i benefici osservati con il Reiki potrebbero essere spiegati usando alcuni modelli fisiologici consolidati. Per esempio, la teoria polivagale e il modello di integrazione neuroviscerale (la capacità del Reiki di attivare il sistema nervoso parasimpatico). Lo stato del corpo è costantemente governato dalla tensione dinamica tra il sistema nervoso simpatico e parasimpatico; tra la nota risposta di “lotta o fuga” e la modalità di recupero e riposo. Il Reiki è un modo delicato ma efficace per attivare le funzioni di recupero del corpo. In altre parole, aiuta il corpo a guarire se stesso. Sembra che l’attivazione deliberata del sistema nervoso parasimpatico possa avere benefici per la salute fisica e mentale abbastanza profondi.
Credo che stiamo appena iniziando a comprendere il potenziale del Reiki per la guarigione umana. Sono necessarie molte più ricerche, in particolare sui benefici del trattamento a lungo termine.
Per me i risultati degli studi clinici sul Reiki sono sia rassicuranti che stimolanti. È rassicurante che l’evidenza sostenga gli insegnamenti del Reiki secondo cui la capacità di utilizzare “energia universale” sia legata ai trattamenti individuali (attivazioni) realizzate dall’insegnante di Reiki. D’altro canto rappresenta una sfida il fatto che al momento non esiste una comprensione scientifica accettata di come ciò sia possibile“

Per consultare il testo completo della ricerca clicca qui.

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Daniela Fregosi – Insegnante della Scuola ilReiki
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Autore dell'articolo: Daniela Fregosi Scuola ilReiki

La Scuola di Reiki nasce per formare al Reiki, per formarsi al servizio degli altri, per avvicinarsi con mente/cuore aperti e con curiosità al mondo dell'energia, utilizzando un approggio pragmantico. La Scuola prende vita dalla passione di un gruppo di persone che si sono riconosciute negli intenti e hanno deciso di unire le loro forze, per poter fare di più e meglio. www.ilreiki.it

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