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Oggi voglio parlarvi di uno dei primi libri sul make-up che ho acquistato: Making Faces di Kevin Aucoin. Non sarà una recensione ma un racconto di lettura!
Making Faces di Kevin Aucoin è uno dei primi libri che ho comprato dopo la scuola di make-up. Non è stata una scelta meditata, in quel periodo non avevo nessun truccatore preferito, nessuna icona di riferimento, semplicemente stavo formando i miei gusti e ho preso a caso tra i tanti nomi che mi giravano in testa.
La mia prima lettura di questo libro è stata decisamente… sbagliata! Ero troppo immatura come truccatrice per apprezzare fino in fondo le sue qualità. Avevo ancora bisogno di capire la tecnica e quindi la parte che più mi interessava era la descrizione delle varie fasi del trucco. Perdevo così di vista il quadro generale e il senso del libro. Ma cominciamo con ordine e andiamo a vedere come è strutturato il libro.
Making Faces: struttura del libro

Il libro è diviso in tre capitoli principali. Il primo capitolo riguarda le tecniche di make-up. Kevin Aucoin analizza tutte le parti di un trucco (dalla skin care alla base, dal contouring alle sopracciglia, dalle ciglia finte alle labbra) raccontando le sue tecniche, il suo modo di truccare.
Il secondo capitolo ripercorre una serie di trucchi per persone “normali”: amici, parenti, persone vicine per le quali Kevin Aucoin costruisce un’immagine ragionata sul loro modo di essere.
Il terzo capitolo invece è il racconto di look molto glamour, trucchi d’epoca o trucchi che hanno avuto successo per un qualsivoglia motivo.
Tra le tante, bellissime foto ci sono anche molte star del cinema, della musica, dello sport.
Non solo trucchi, ma “total look”

Nelle mie riletture durante gli anni quello che ho apprezzato di più è l’idea del look complessivo. La scelta degli accostamenti dei colori non rimane relegata al make-up ma riguarda anche capelli, vestito e, cosa ancora più importante, personalità del soggetto. Kevin Aucoin prende in considerazione il carattere dei suoi modelli e quale immagine di sé hanno in mente e poi la crea sui loro volti, senza strappi, con equilibrio. Nel secondo capitolo ci sono le immagini del prima e del dopo così da capire meglio la direzione del cambiamento. L’autore ci racconta le persone e il suo rapporto con loro, ci sono storie oltre alle immagini.
Per quanto mi riguarda, per la scelta che ho fatto di specializzarmi in trucchi da cerimonia, naturalmente il secondo capitolo è quello che mi entusiasma di più perché parla di make-up che hanno l’obiettivo di migliorare il rapporto che le persone hanno con se stesse, l’immagine che vogliono mostrare e la sicurezza che un’immagine migliorata sviluppa sul piano psicologico.
Glamour look

La modalità di racconto di una storia non viene meno neanche nel terzo capitolo, quello dedicato ai look glamour. Non viene solo presentato il make-up e le sue caratteristiche, ma anche la motivazione per cui è stato creato proprio su quel modello e cosa ha fatto l’autore per adattare quel make-up a quella persona.
Naturalmente ogni singolo trucco è descritto passo per passo in modo da poter essere ricreato nel dettaglio. Ma, come vi dicevo, nelle mie riletture questa parte è diventata quella meno interessante, il mio interesse si è spostato dal come al perché!
È un libro per addetti ai lavori? Sicuramente sì, ma non del tutto. Se siete make-up addict, amate le belle fotografie e il mondo della moda, questo è un libro da avere!
Piccola annotazione a margine, il libro è in inglese. Non penso ci siano traduzioni in italiano, ma le foto parlano un linguaggio comune!
Spero che questo articolo sia stato interessante per voi. Fatemi sapere se vi piacerebbe scoprire altri libri sul make-up nei commenti. Continuate a seguire la mia rubrica e… alla prossima!
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