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Malinconia cronica, altro sintomo dello stato depressivo. Riconquistare la propria gioia di vivere. Riacquisire fiducia negli altri e in se stesso.
Malinconia cronica, altro sintomo dello stato depressivo. Riconquistare la propria gioia di vivere. Continuerò ad affrontare i sintomi più rilevanti dello stato depressivo che ho cominciato ad analizzare negli articoli precedenti. La malinconia consiste in una tristezza costante e profonda non collegabile ad una motivazione chiara e definita. In questo stato depressivo purtroppo il pessimismo abbraccia vari aspetti della vita della persona. Vi sono delle caratteristiche visive comuni ai malinconici. Gesti legati alla comunicazione non verbale sono lenti, senza energia. Gli angoli della bocca sono in modo persistente piegate all’ingiù. La fronte sempre corrucciata. Tonalità della voce molto bassa.
Il dottor J. Sutter descrive in modo molto minuzioso le caratteristiche del malinconico. “Le parole sono perfettamente in carattere con l’aspetto esteriore, per il malinconico tutto diventa motivo di afflizione. Le contrarietà sono ingigantite a dismisura e le loro conseguenze sono viste sotto la luce più sfavorevole. Anche gli avvenimenti piacevoli sono un pretesto per la tristezza e, l’ingegnosità morbosa del malato, si sforza di cercare in essi un significato disastroso. Il suo pessimismo abbraccia tutto in maniera spesso illogica e imprevedibile. Non disarma mai”.
Un ombroso quadro di Van Gogh da guardare negli occhi e nella persona che abbiamo accanto in famiglia o tra gli amici
Malinconia cronica, altro sintomo dello stato depressivo. Riconquistare la propria gioia di vivere. Al malinconico viene portato via la bellezza della vita, la gioia e la felicità di vivere.
Tutto gli è indifferente. Ogni mattina la sofferenza ricomincia. Il desiderio che più invade la persona affetta da malinconia è l’annientamento. L’abulia e quindi la volontà di fare pervade ogni cellula del corpo come pure il senso di impotenza. Si manifestano, oltre elementi fisici, anche fenomeni psichici. Il malinconico rimprovera a se stesso l’indifferenza verso tutti ed il mondo esterno. Percepisce ed è consapevole del suo stato di sofferenza.
Continua a rimproverarsi per ciò che sente e ciò che non riesce a fare deprimendosi sempre di più. Si considera una persona indegna dell’amore e dell’affetto degli altri. Prova terribili sentimenti di auto accusa, di colpa e rimorso. È invaso costantemente da una sofferenza morale e da un tormento continuo e monotono. Nella malinconia si manifestano disturbi organici quali disappetenza, stitichezza ed anche cattiva circolazione. Nei casi estremi il malato deve essere nutrito artificialmente. Il peso dei rimorsi che lo affligge può portarlo a gesti estremi quali il suicidio.
Sia nei maschi che nelle femmine, soprattutto in età adolescenziale, si manifesta una forma molto particolare di malinconia: l’anoressia psichica
L’anoressia è la perdita dell’appetito e nella maggior parte dei casi questa malattia sembra essere legata ad una reazione affettiva e qualche volta si riscontra anche nei neonati, nella fase dello svezzamento. Ma anche nei bambini piccoli nei casi di nascite di gli altri fratellini. Ci si rifiuta di alimentarsi per esprimere un disagio e/o vendicarsi di una ferita subita. Come autopunizione, sotto forma di castigo. Qualche volta, l’anoressia, rappresenta una specie di ricatto per conservare esclusivamente per se stessi l’amore degli altri. Come nel caso dell’abulia, la malinconia rallenta l’attività fisica e mentale. Mutismo, sguardo perso, rimugii continui sulla propria condizione. Sono le cause che possono portare alla malinconia sia organiche che psichiche. Per esempio neurovegetative, ovariche o tiroidee.
Per affrontare il sintomo malinconico bisogna affrontare e curare la depressione
Malinconia cronica, altro sintomo dello stato depressivo. Riconquistare la propria gioia di vivere. E come nel caso dell’abulia sarà necessario esaminare l’ambiente familiare e lavorativo per poter identificare gli elementi che causano tale disagio. Se fatto in modo tempestivo tale disagio può essere riconosciuto al nascere delle manifestazioni. Importante e necessario sarà non isolare la persona ma creare contesto di supporto e sostegno costante sia da familiari che da figure professionali. Questo potrà permettere alla persona di affrontare lo stato depressivo. Lentamente riacquisire fiducia negli altri e in se stesso. A volte, quando regrediamo, non abbiamo la possibilità di evitare la nostra reazione. Tutti noi abbiamo sempre la possibilità di imparare dalla sofferenza e dalle esperienze difficili.