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Paura di uscire, di riprendere le vecchie abitudini e di ritornare alla normalità? Cosa ci sta accadendo? Come possiamo affrontare questa nuova fase?
Dopo quasi due mesi dall’inizio del periodo di quarantena dovuto al nuovo virus che ha colpito l’intera popolazione mondiale, ci ritroviamo ad uscire di casa. Siamo di fronte ad un nuovo fenomeno: la paura di uscire. Perché accade? Come affrontare questo blocco?
Nuove e vecchie abitudini
Dobbiamo pensare che il nostro organismo ci ha messo tanto tempo per accettare la situazione di restrizione totale e di impossibilità ad avere contatti sociali da vicino. In questo lungo periodo abbiamo sopportato, non con pochi sacrifici, questa quarantena, creando nuove routine e nuove abitudini. Ora che finalmente possiamo ritornare alla normalità e fare visita a qualche parente stretto ci assale la paura di uscire.
Cambio di prospettiva
Questo tempo di pausa dalla vita reale ci ha permesso di staccare la spina dallo stress quotidiano, dal lavoro, da tutta un serie di impegni che ci sovraccaricavano. Questo ha significato poter stare vicino alla propria famiglia, dedicare più tempo a loro e a se stessi. C’è chi ha riscoperto vecchie passioni, chi ne ha trovato delle nuove, e ancora chi si è dedicato alla cura di sè attraverso l’attività sportiva, iniziando un corso di meditazione o una psicoterapia.
Sindrome della “capanna”
È comprensibile la paura di uscire come paura di lasciare la casa che ha rappresentato un nido sicuro e che ci ha protetto dal Coronavirus. Sono tante le persone che hanno paura di affrontare la vita precedente e di perdere le nuove abitudini acquisite. Infatti, questo periodo ci ha permesso riscoprire la lentezza e allo stesso tempo ci ha fatto assaporare le piccole e quotidiane gioie della vita. Uscire comporta ritornare a vecchie abitudini che, forse, oggi più che mai si vogliono cambiare. In psicologia si definisce la sindrome della capanna: ovvero la paura di uscire di casa, che in individui predisposti aumenta il rischio di sviluppare psicopatologie e disturbi dell’adattamento.
Paura del contagio
Inoltre si vive la paura di essere contagiati, poiché la pandemia è ancora in atto. Per il momento non c’è ancora una soluzione definitiva, ad esempio una cura o un vaccino, che possa porre fine al virus. Stare a casa, quindi, ha la funzione di tenerci ancora al sicuro.
Riconoscere e accettare
E’ importante non forzarsi, ma riconoscere questa difficoltà come normale conseguenza di un periodo unico e difficile che abbiamo vissuto. Pertanto, bisogna accettare che si possa avere paura di uscire e di contagiarsi. Uscendo, infatti, ci si rende conto degli effetti del Coronavirus: negozi chiusi, persone con le mascherine, strade vuote ecc. Tutto questo ha delle ripercussioni a livello psicologico ed emotivo: prendere consapevolezza che forse tutto è cambiato.
Piccoli passi
Impariamo a procedere a piccoli passi. Poco alla volta iniziamo ad uscire, dapprima per piccole commissioni poi per fare una passeggiata. Un altro momento intenso e significativo sarà il ricongiungimento con i propri familiari. Accogliamo e accettiamo le nostre emozioni e qualora siano molto forti non esitare a chiedere aiuto ad uno psicologo per farsi accompagnare in questo momento di transizione.
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