Piemonte

Piemonte: il Salone del Libro che ha accolto Cesare Pavese e Primo Levi

Il Piemonte è una culla ai piedi delle Alpi. Il Salone del libro che ha ospitato la creatività di Cesare Pavese e Primo Levi.

La nuova tappa della rubrica “Itinerari d’Autore” sbarca in Piemonte.

Come dice il nome, questa regione si dirama lungo le pendici delle Alpi che la separano dalla Francia.

Ricco di fiumi e laPiemonteghi, il Piemonte ospita la sorgente del Po e, fra i tanti laghi, il Lago Maggiore.

Per quanto riguarda la storia, questa terra offre testimonianze dei passaggi di diversi popoli per lo più nordici: Celti, Liguri, Romani Longobardi e Franchi hanno influenzato la vita degli abitanti piemontesi.

Il menù della casa invece offre una vasta tradizione enogastronomica tanto da pensare ad una ufficiale cucina piemontese, fra i vari piatti propongo gli Agnolotti del Plin, Polenta e Bagna Cauda, e per deliziare i palati, i famosi gianduiotti.

Torino è la sede che da vari anni ospita il blasonato Salone del Libro, che fa del Piemonte un celebre ambasciatore di cultura e letteratura. Fra i vari autori piemontesi, due su tutti hanno colpito la mia curiosità: Cesare Pavese e Primo Levi.

Il Piemonte trasgressivo di Cesare Pavese

Fra i tanti intellettuali piemontesi, l’impeto spavaldo e trasgressivo di Cesare Pavese non può non catturare l’attenzione di qualsiasi lettore.

Fervido simpatizzante del Partito Comunista l’autore Piemontemostra attraverso le sue opere una società emancipata e trasgressiva.

Già nel 1949 pubblicava il Romanzo “La bella estate” appartenente ad una trilogia composta dagli altri romanzi “Il diavolo sulle colline” e “fra donne sole”.

La storia racconta le vicende amorose di Ginia, Guido e Amelia, quest’ultima innamorata della donna. Il Romanzo ha vinto il celebre Premio Strega nel 1950.

La Shoah piemontese di Primo Levi

Il Piemonte per Primo Levi non è stata una terra al quanto felice, purtroppo per quanto riguarda le sue radici.

Infatti, pur nascendoPiemonte in Italia, a Torino, questo autore ha avuto la sua “colpa” di nascere da una famiglia di origini ebraiche.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, il suo odio verso il partito fascista si concretizza aderendo all’esercito partigiano.

Nel 1944, viene arrestato assieme ad altri 650 ebrei e deportato al campo di concentramento Buna-Monowitz. Qui subisce crudeli torture fino alla liberazione del campo avvenuta nel 1945 ad opera dell’Armata Rossa.

La drammatica esperienza della Shoah diventa fonte di ispirazione per il romanzo “Se questo è un uomo”.

Primo Levi è inoltre autore di altre due opere molto famose: “La tregua”, vincitore della prima edizione del Premio Campiello del 1963; e “La chiave a stella”, che vince il Premio Strega nel 1979.

Per approfondire:

 


Autore dell'articolo: Renato Costa

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