biologico

Questa settimana parliamo di biologico con ”Freschette” e le sue padrone di casa

E’ un ristorante vegetariano e vegano, ma non solo. E’ un progetto di biologico fino in fondo che si concretizza e diventa ”Freschette”.

Francesca Leone  e Marina Scalesse si sono incontrate lavorando insieme in una pizzeria dal carattere ”bio”.  Poi, nel 2011, ”il salto” lo hanno fatto insieme, aprendo questo loro angolo biologico in cui credono fermamente. Qui hanno riversato tutte le loro idee e la loro ‘filosofia di vita’ fatta di attenzione nei confronti della terra e dei suoi prodotti.

Francesca si occupa della parte commerciale, delle pubbliche relazioni, della comunicazione. Marina sta in cucina, dove segue i suoi prodotti dalla raccolta, alla trasformazione, alla realizzazione del piatto. Per questo tiene lei i rapporti diretti con i coltivatori. Dentro questo piccolo ed accogliente locale, si parla di biologico ed ecologia ‘a tuttotondo’. Tra le mura di ”Feschette” le attenzioni sono rivolte al cibo, alla materia prima, ma anche ai materiali utilizzati per apparecchiare, per arredare, per pulire.

Che cosa vuol dire per voi ”biologico” ?

biologico”Biologico per noi è un modo di cucinare, certamente, ma è prima di tutto un modo di pensare e di agire” –  dice Francesca – ”Per questo, le nostre materie prime provengono solo da piccoli coltivatori che trattano la terra e i raccolti seguendo le norme della coltivazione ‘bio’. Ma soprattutto, abbiamo cercato, da subito, degli artigiani che potessero aiutarci ad arredare e corredare il nostro ristorante, con materiali che fossero in equilibrio con quello che proponiamo nel menu. Così abbiamo incontrato, ad esempio, Ciaperoni, fabbro e falegname. E il laboratorio Gentilgesto che produce ceramiche. Entrambi utilizzano materiali atossici ed eco-sostenibili,  lavorati con gli strumenti delle antiche officine artigiane.”

E’ stato difficile, in una città come Palermo, parlare di biologico e far accettare l’idea di un menu esclusivamente vegetariano e vegano?

”I ristoranti vegetariani e vegani ci sono sempre stati. La nostra città e la Sicilia sono molto versatili in questo senso.” – risponde Francesca – ”Forse, è stato più difficile parlare di biologico in senso stretto. Ma quello dipende anche da noi: oggi proponiamo il nostro menu con una maggiore chiarezza e decisione di quanto facessimo all’inizio. Muovevamo i primi passi e c’era qualche incertezza,” – continua –  ”oggi riusciamo ad esprimere meglio la nostra idea di biologico e lo trasferiamo, con tranquillità, in quello che facciamo.”

Come definireste il vostro menu?

biologico”Il nostro è un menu che cambia due volte al giorno” – dice Marina – ”A pranzo proponiamo dei piatti che siano ”facili”, anche veloci. E’ l’idea di un ‘fast-food salutare’ che ci ispira per il pasto centrale della giornata. Da noi vengono persone che dopo la pausa devono tornare al lavoro e vogliono farlo senza sentire quel senso di pesantezza che si può avere dopo il pranzo. Ma oggi nessuno rinuncia al sapore. Noi lavoriamo su questo. Proponiamo le nostre verdure, gli ortaggi, i legumi che vengono trattati poco, con cotture semplici e brevi che ne preservino tutte le sostanze nutritive e le proprietà organolettiche. Questo vale anche per la cena, naturalmente. E’ l’atmosfera che cambia la sera, con il servizio al tavolo che invece a pranzo non è previsto.”

Mi rivolgo a Marina e le faccio un’altra domanda?

C’è qualcosa in cucina che preferisci preparare?

Decisamente i dolci: amo prepararli, sperimentare e crearne sempre di nuovi. Questa passione nasce dall’idea che si possano realizzare dolci vegani che siano anche ricchi di sapore, appaganti quanto quelli della pasticceria tradizionale.”

Questa risposta mi fa pensare che gustando un dolce così, come qualunque altro piatto della cucina vegana in genere, si deve poter apprezzare senza rimpiangere la cucina tradizionale. Ecco, quando questo avviene credo che si possa parlare di buona cucina. A volte il ‘preconcetto’ non consente di gustare una pietanza nuova e in questo la curiosità personale fa la differenza. Un pò come avviene per i piatti di altre nazioni. E a proposito di questa curiosità, mi viene in mente la contaminazione con altre culture che qui si respira nell’aria.

Potreste dire che esiste un’ispirazione estera nella vostra cucina?

”Certamente esiste” – rispondono all’unisono – ”Ed ha a che fare con la nostra idea di sperimentare e di avvicinarci a paesi lontani. Di avvicinare a noi quei paesi lontani. Nasce così l’idea di un gioco di piatti nei quali utilizziamo prodotti orientali, come il riso basmati o i ”momo” (ravioli tibetani) o in cui ci cimentiamo in metodi di cottura che appartengono ad altre tradizioni. Nascono così ‘portate’ come il sushi vegano, che ci diverte e che viene molto apprezzato dai nostri clienti.”

Una cosa di cui andate molto fiere, restando sull’argomento menu?

”Che da noi il pane, la pasta e i dolci vengono preparati ogni giorno a partire dal lievito madre.”

biologicoL’intervista a Francesca e Marina si conclude parlando di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 e di Manifesta, ossia la macchina organizzativa che traina quest’anno tutti gli eventi culturali che metteranno in luce la città. Ci scambiamo delle idee a tal proposito e sono lieta di sapere che alle titolari di ”Freschette” ed al loro entusiasmo è stata affidata la creazione di festival teatrali, cinematografici e musicali, all’interno di Palazzo Riso di Corso Vittorio Emanuele, arteria storica della città.

E qui Francesca e Marina curano, naturalmente, anche l’aspetto della ristorazione: ogni giorno é aperta la caffetteria , mentre a cena, dal giovedì al sabato, la tradizione della cucina tipica siciliana incontra armoniosamente il carattere biologico di ”Freschette”.

Assolutamente da provare!

Contatti : www.freschette.com – Freschette Bio-bistrot e Freschette Caffè Riso

Maria Sutera

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Autore dell'articolo: Dottoressa Maria Sutera

Sono una dietista e lavoro a Palermo. La mia professione abbraccia molti campi: prescrivo dietoterapie personalizzate per soggetti adulti o in età pediatrica, in sovrappeso o obesi e per pazienti con patologie come il diabete mellito 2, l'ipertensione arteriosa, le dislipidemie e disturbi del tratto digerente (gastrite, sindrome del colon irritabile). Mi occupo inoltre di DCA, disturbi del comportamento alimentare dove la dietoterapia diventa un alleato necessario della psicoterapia e a di 'educazione alimentare' per i bambini e per gli adolescenti, singolarmente o in gruppo. Ricevo per app.to Via Quintino Sella, 62 - Palermo Via Principe di Paternò, 35 - Palermo Tel. 331.4889004

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